-->

Salutando Romolo

Milano, 30 gennaio 2015  


Viene da chiedersi come mai alcuni di noi decidono, ad un certo punto, di fare politica e poi continuano, nella loro vita a farla, senza smettere più.
Io me lo sono chiesto.

Oggi più di un tempo abbiamo bisogno di credere e di affermare che la politica o è un servizio pubblico o è una offesa pubblica.
Romolo mi ha infatti sempre ricordato e mi ricorda che esiste una strada nobile nella politica e che solo questa strada rende forte la politica.
Ma la strada del servizio pubblico è dura, fatta di una salita che non molla e che toglie il fiato.
Io, nuovo venuto, guardavo Romolo cercando di capire di più e meglio che cosa nascondeva la sua dedizione insistente alla politica, alla politica della zona e di questi quartieri.

Qualche cosa mi sembra di averlo capito.
La strada del servizio è fatta di un amore per il territorio che abitiamo e per tutti coloro che con noi lo abitano; è fatta di distacco dalle logiche degli affari e del potere vissuto nella sua forma malata e offensiva, quella del tornaconto personale.
La strada del servizio è fatta di grande rispetto per le posizioni diverse che non significa rinunciare alle proprie idee e allo scontro ma essere sempre pronti a riaprire il dialogo e il confronto; è fatta infine di ricerca della giustizia sociale affinché questa emerga e vinca al di là e oltre i calcoli di convenienza, di utilità individuale, di visibilità.

Questo il testimone che Romolo ci ha lasciato salutandoci. Salutando i consiglieri di tutte le forze politiche, salutando tutti i partiti che lavorano in questi quartieri, salutando tutte le persone che, anche senza saperlo, fanno ogni giorno politica. Lo salutiamo anche noi, tutti noi. Romolo continuerà a parlarci di quella strada e a ricordarcela ogni volta che lo vorremo nuovamente incontrare.