-->

Un primo bilancio del lavoro in Zona 6

a cura di
Gabriele Rabaiotti Presidente CdZ6 
18 marzo 2015

Questa nota poggia su alcune premesse che vi chiedo di tenere da subito in considerazione.
La restituzione non ha alcuna pretesa di esaustività. Riporta solo una parte del grande lavoro la quota più importante del quale è rimasta ‘sospesa’ tra la decisione (le nostre delibere) e l’azione (le procedure attuative in capo all’amministrazione).
La selezione delle cose fatte nasce dalla preoccupazione di trasferire ai cittadini quanto abbiamo fatto di rilevante in termini di ‘azioni incidenti’. Cerca quindi di portare alla luce quello che potrebbe risultare interessante per chi abita in zona oltre ai tombini, alla pulizia dei marciapiedi, alle strisce pedonali che inizialmente ci sembravano così importanti ed apparivano le uniche cose fattibili.
Non tutto quello che elenco ha seguito la procedura di attuazione prevista dal funzionamento della macchina amministrativa (discussione istruttoria in commissione, discussione e delibera in consiglio, assunzione del ‘deliberato’ da parte dei settori competenti dell’AC, individuazione degli strumenti di attuazione, realizzazione). I risultati assomigliano più all’esito di una molteplicità di interventi, di una moltiplicazione confusa dei punti di pressione sulle direzioni centrali e sugli assessori, di occasioni di confronto in cui le questioni in oggetto sono state riprese, ridefinite, sottoposte a preliminari verifiche di fattibilità. In alcuni casi le azioni sono state pre-concordate e poi decise.
Insomma, lo sforzo che ha accompagnato le ‘cose fatte’ è stato importante, spesso eccessivamente faticoso e ridondante ma sicuramente racconta del contributo plurale, non imputabile, mai, ad una sola persona o ad una sola azione. Anche per questo motivo ho insistito fin da subito con voi sul superamento di un più o meno esplicito protagonismo delle Commissioni, di una conseguente ‘settorializzazione’ dei problemi e delle risposte, di una suddivisione/spartizione del budget per capitoli tematici. Sono sempre più convinto che quello che siamo riusciti a fare è il prodotto di una azione collettiva e che, proprio per la sua interna molteplicità, risulta alla fine utilmente integrata. Il modo in cui abbiamo interpretato l’anno della legalità in zona 6 (con l’apertura del mese di marzo a questo tema dedicato) dice e dimostra quale sia il valore aggiunto che deriva dalla scelta di lavorare insieme.
Abbiamo cercato di usare una modalità di trattamento coerente con la natura dei problemi affrontati, mai settoriali e solitamente complessi, evitando una lettura riduttiva che li riconduce forzatamente al modello organizzativo che la struttura amministrativa tende a darsi. Mi piace dirvi che questo modo di agire approssima quello che la politica dovrebbe aspirare ad essere e a fare; l’uscita è ‘insieme’, il merito è di molti se non di tutti e la straordinarietà di quello che ho voluto evidenziare ci rende (almeno un po’) ragione! 

Sembra evidente a tutti che si tratta di operazioni ‘straordinarie’, che ci hanno permesso di lavorare, accanto alle questioni più minute, puntando in alto, traguardando un diverso orizzonte, trovando occasioni di confronto con la Giunta e gli uffici attorno a progetti di scala urbana e cittadina. 
Non voglio qui negare l’importanza e la necessità di dare risposte anche alle domande più immediate ed urgenti (peraltro mai semplici nel percorso di costruzione della risposta) ma spingervi a considerare la zona come un ambito possibile di lavoro nella e per la città, a guardare la zona non come se fosse la filiale decentrata chiamata ad obbedire silenziosamente e a dare operatività agli indirizzi trasferiti dal centro ma come ambito di lavoro politico capace di interagire e dibattere con l’Amministrazione centrale, di concorrere alla costruzione delle politiche per Milano, dentro ad uno spazio di co-progettazione e di co-gestione dell’azione pubblica. Anche noi siamo il Comune di Milano; non siamo altro! 

Ovviamente l’elenco non serve solo a riflettere insieme su quello che abbiamo fatto ma anche ad essere integrato e arricchito cercando di non tradire la prospettiva che lo stesso elenco assume.